Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 126

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imperocchè venne a morire per coloro i quali persuadendosi
senza dubbio d’esser salvi per Cristo,
e che esso Cristo moltissimi altri ne danni negandoli
la grazia sufficiente, anzi operando in loro
male per sua gloria vana, e fingendo di no; perchè
grida contra quelli che si gloriano nella malizia
e incapacità come dice David restano salvati
perchè loro s’imputano in merito di Cristo, però
s’appellano predestinati eletti, salvi, santi, e gli
altri predestinati alla morte reprobi e malvaggi.
Talchè quanto più ci crediamo Dio esser maligno
verso gli altri e benigno verso noi senza
oprar bene alcuno siamo salvi, il che è entrato
a parte della sua tirannia, come Antonio di quella
di Cesare, il quale lodava Cesare perchè era favorevole
a lui, avendo animo tirannesco e empio,
e disfavorevole a Catone pio d’animo verso la patria
e suoi.

Giul. Parlate meglio, perchè San Paolo dice
che il giusto viene dalla fede senza opere, e che
Abramo gu giustificato per cedere alle promissioni:
il che assaggiorno i settani, dicendo che noi deroghiamo
al beneficio di Cristo, perchè attribuimo
la salute alle nostre opere e alla grazia, quasi ella
per li molti meriti soli di Cristo non fosse bastante,
senza li nostri, a salvarci.

Ger. Che cosa è giustificazione d’Abrano? fu
forse decapitato in mercato, che non avete altro
vocabolo?

Giac. Vedi quanto il mondo è guasto! che si
crede esser giusto solamente quanto uno de’ suoi
errori viene punito, perchè s’è trascurata quella
giustizia divina, la quale ci era e inanimisce divinamente
a lui e fa umili, buoni e santi, e a suo
cenno operar ora s’intende per giustizia l’appiccare,
lo squartare, cioè quella che punitiva chiamai,
venuta accidentalmente, e questo secolo è
anche corrotto che non ne conosce altra. Però fu
molto comodo a Calvino e a Lutero persuadere
che Dio fa indurar gli uomini nel male per mostrar

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