Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 140

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con altri Santi antichi quando l’Angelo annunziò
la promessa tanto tempo aspettata essere adempita,
verbi gratia evangelizzando, disse una grande
allegrezza la quale sarà a tutti popoli, cioè ch’è
nato oggi il Salvator del mondo: quel che prima
solo a Maria Vergine era palese per quel

L’Angel che venne in terra col decreto
Della molt’anni lagrimata pace
Che aperse il ciel dal suo lungo divieto…

per dir così come disse Dante.
Dunque sendo venuto il Salvatore per tutti a
rimediare a’ comuni mali e darci dottrina che
come lui fa, noi facciamo, se vogliamo essere suoi
discepoli legittimi, fu predicato questo Evangelio
a tutto il mondo come ci disse, comincia da queste
parole: “Fate penitenza che a voi s’avvicina
il Regno di Dio.” Ma non venne a dirci che crediamo
solamente esser salvi che ci saremo, e che
in voi non vi è volontà di credere senza quella
grazia che ad alcuni soli è data per cui solo venne
Cristo a morire, e fare peccare gli altri, perchè
tal vangelo non sarebbe se non malissima nuova,
che tutti riempie d’orrore pensando che una infinità
di uomini nostri fratelli sono destinati all’inferno
e non si puon salvare tra’ quali sempre
dibiteremmo d’esserci eziandio. Non venne Dio
ad annunziare tal malignità, non è tal parzialità,
ma eguale a tutti gli uomini che con buona volontà
lo ricevono, come dice Agostino e San Paolo,
e dà salute a tutti credenti e operanti bene volenti
abbracciarla quantunque primo al giudicio
per la promessa. Nè questo Vangelo alla legge
eterna contradice benchè deroghe l’opere cerimoniali
e la si riduce in brevi parole, come dice San
Paolo, perchè essa legge dice che chi farà bene,
avrà bene, e chi male, male, e così sempre predica
l’Evangelio conchiuso in queste parole: “Ama
Dio e il prossimo, e quel che per te non vuoi,
ad altri non fare, e quel che vuoi tu che altri a

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