Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 154
del pontefice ab antiquo è, e dove i successori
di Cristo detti apostoli e poi i Discepoli
di quelli
e poi i succedenti a quelli altri hanno
tenuto la maggioranza in possesso e con dottrina
e miracoli l’ha chiarito
al mondo. Quinci poi a
quell’antica forma credere del cristianesimo, non
ad ogni nuovo seminatore, tanto più che
sappiamo
essere stati altri loro pari eresiarchi come,
Ett. Hauta, e altri falsi apostoli.
Giul. Dante pur nostro fa menzione di molti
disordini di Roma e
dell’opre non buone d’alcuni
papi, e dà scandalo e fa buona la guida de gli
eretici.
Giac. Questo non importa; dovrebbono questi
schizzinosi che d’ogni
cosa pigliano scandalo, far
come ordinò Ett. volendo essere suoi discepoli,
“ciò che vi dicono fate, ma non
secondo l’opere
quando le fan male” e abbracciar l’opere loro
buone e la fede ben predicata intorno all’amor
del prossimo, alla libertà, a’ sacramenti, all’intercessione
de’ Santi, al Purgatorio, sendo per le
sacre
istorie tutte testimoniate che i romani prelati
il vero predicano, avendo i nostri pastori
mandati a terra
infiniti eresiarchi, fatto testa a
tanti imperatori empij. Il che mai non si legge
de gli altri; si deve pensar
poi che se ci è stato
un papa non troppo santo, ce ne sono stati dieci
e cento santissimi per quell’uno e quei
dieci si
deono imitar quegli altri Santi, non quell’uno.
Incominciate da San Pietro sino a San Silvestro
che
tutti papi vedrete essere stati martirizzati dall’imperatori
romani, e da santa vita e dottrina,
imitando sempre
Cristo che fece testa a tutti i
tiranni del mondo in sè e in quei successori; e
con tutto che erano ammazzati,
sempre si trovò
chi volesse esser papa, segno evidentissimo che
Cristo manteneva quelli. Oggi quando gli eretici
leggono queste istorie cadono loro le braccia, perchè
chi ha conservato l’Evangelio e sacramenti
in quei
tempi, se non i papi di Roma? Chi ha