Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 159
e subito passano, e il Seggio della santa
chiesa resta chiaro e eterno sino alla consumazione
del
mondo, secondo disse Cristo. E in verità
i Santi Francesco, Domenico, Bernardo, Bernardino,
Francesco di Paola
modernamente, e San
Diego han dato la maggioranza al papa, con tuttochè
facessero più miracoli di lui
apparentemente,
e avessero ripreso alcuni vizii delle corti di Roma,
non mai la dottrina, perchè erano Santi non
adulatori,
che dicean bene del bene e del vero e male
del male. Laonde non Lutero riverivano. Perchè
San
Gregorio papa e Sant’Antonio arcivescovo e
altri che rifiutarono più volte questi uffizii pericolosi,
poi
l’accettarono conoscendo ch’erano obbligati
servir in quello e che i popoli da Dio
inspirati li elegevano e
mantennero con miracoli
e con ragioni e scritti, e quella dottrina che modernamente
fu da Lutero senza miracoli,
senza
auspicii santi, senza successore e con sfacciataggine
e libri polemici impugnata e per umani affetti
da
alcuni prencipi lasciata. E in verità sempre
i prencipi o per esser ingannati da sofisti, o dalla
carne e sangue
ch’è la prudenza e ragione di stato
umana, avverranno simili mali all’anima e al
corpo e allo stato quali a’
Teroboanti ad Osca, a
Giuliano, a Costanzo, a Federco, a Manfredi e al
Sassogna e ad Enrico Ottavo d’Inghilterra,
terzo
e quarto di Francia, mentre non si risolvono di
sottoporsi tutti insieme per legge e consenso comune
al
capo visibile del cristianesimo re e sacerdote
per esser secondo Melchisedech di regolare
la ragion di stato
secondo la ragione divina senza
cercare di subornare la mente de’ papi e dei
prelati, il che non avverrebbe quando
le membra
vorranno esser membra e non capi. Il che dimostra
il Campanella nel libro della Monarchia cristiana
a cui mi rimetto, che con ragioni divine
e umane di questa monarchia donata al papa ne
tratta e futura la
dimostra in una greggia e un
pastore, come disse l’oracolo di Gesù Dio.