Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 161
miracoli furbescamente, com’egli s’apparecchiava
di fare, apportando confusione. Subito la moglie
del chierico incominciò a piangere e scoprir l’empio
segreto. Vedete: bei segni di apostoli che si
vogliono
opporre a tanti santi che col sangue e
colla dottrina e con i miracoli a tutto il mondo
noti hanno dichiarato i
dogmi cattolici; trovandosi
scarsi di miracoli e di santità! Ho trovato
non so che mezzi testi di Sant’Agostino
ove dicono
che nega i meriti nostri e del libero arbitrio:
del che appare tutto il contrario del detto Santo,
ove infinite volte dona la precedenza alla chiesa
romana, predica gli ordini sacri quali nomina il
concilio
cartaginese dove questo Santo si trovò e
dimandò la confermazione del papa; mette i sette
Sacramenti, comanda la
penitenza, esalta le buone
opere come necessarie e il libero arbitrio più d’ogni
altro Santo pastore. Ma perchè
parlando contra
Pelagiani asserenti: “Noi per li meriti del libero
arbitrio salvarci senza grazia speciale,” par
che
tanto esalti la grazia che includa l’opere, come a
Sabellico pareva che i padri negando la Trinità
di Dio
avessero tanto asserito l’unità che negassero
anco la Trinità delle persone, e al nostro filosofo
fu opposto ch’ei
non credesse alla ragione,
perchè disputando con le ragioni sofistiche che
provano il sole non esser caldo nè
tiepido, tanto
attribuisce al senso la certezza, che par neghi ogni
ragione, negando le Domeniche. Così dunque
parve a Calvino o finge’ di parerli che Sant’Agostino
parli a suo senno e trova chi l’ascolti
fin che lo
permetterà Dio.
Ger. È gran cosa che la Chiesa
romana sempre
abbia avuti calunniatori eretici, i quali aiutati da
potentissimi imperatori, la contrastarono, e
ella
sempre è cresciuta.
Giac. Queste son
le meraviglie della verità che
sempre va in su, è come il fuoco che combattuto
da’ venti più s’accende: è
necessario che sian le
eresie acciò le paglie di quest’aria della chiesa