Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 165

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Seggio e a tanti santissimi, nè ha pazienza di comportare
quello ch’ellino d’uomo in esso comportano?
però mostra alle marche della sua vocazione,
degne d’un tanto messagiero, il quale certo se
fosse, sarebbe più di Moisè e di tutti i profeti,
perchè quelli ad un tiranno solo ad una picciola
chiesa contenuta ne’ termini della Giudea furon
mandati, ma costui contra i più potenti re dell’universo,
quali sono Cesare re di Spagna, e di
Francia, di Polonia, e gli altri duchi e prencipi
cattolici senza numero, e contro la chiesa di Roma,
per tutto il mondo sparsa e stabilita e fondata
con tanta santità e dottrina. Or non bisognerebbe
che un messagiero tale fusse più potente in opere
e parole, santità, virtù e mircaoli non solo di Moisè
e d’Elia e altri profeti ebrei, ma degli Apostoli
ancora?

Ger.Certo non si può argomentar meglio e
s’io fussi luterano (che Dio mi guardi), veggio
che se mai mi fussero fatte simili domande, subito
mi converterei.

Giac. Questa è la logica di Cristo dicente ai
Farisei: “Il battesimo di Giovanni è dal cielo o
dagli uomini?” i quali sendo confusi a bocca chiusa
andarono via. Perchè se avessero detto da gli
uomini, loro si potea opporre: “a che dunque gli
andate dietro? e tenete per Santo?” Il che temeeno
la turba non gli si avventasse contro: “Se
da Dio, perchè non credete la testimonianza che
fa di me?”

Ger. Oh! questa logica è altro che l’aristotelica,
e subito conchiuda l’avversario.

Giac. Veramente degno di tanto Maestro; nè
so come i luterani e gli altri possano di tanto argomento
strigarsi, però che tutti coloro che a vere
insegne si vantorno esser mandati da Dio, ne diedero
saggi miracolati al senso tanto che negarli
sarebbe pazzia, come se alcuno negasse esser stata
guerra tra Cartagine e Roma e che il Turco oggi
regna in Gracia, perchè non il vede con gli occhi

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