Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 168

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queste ragioni con l’altre di sopra e vedrete il crescere
di settari e il moltiplicare è miracolo di
Satana e di Macometto con cui conviene anco
Lutero e Calvino nel modo della predestinazione.
Ger. Mi meraviglio solo de’ nostri, perchè degnano
d’entrare in disputa con luterani e calvinisti,
che perciò li fanno entrare in credito di aver
qualche parte di ragione e non cominciano a
stringerli sopra questo passo della vocazione alla p.

Giac. Si doveva fare a Lutero questo argomento
quando andò alla dieta d’Agosta: Noi abbiamo
un riformatore divino, e Ei vogliamo accettare,
se sei quello; ma dall’altra si come avvisati
da S. Giov. noi non crediamo ad ognuno senza
prova; dunque chi sei tu? chi ti manda? Egli avrebbe
risposto: Dio; e i nostri: Ove sono li segni?
E Lutero: E i Giudei anco così dissero a Cristo;
e i nostri:Facean bene i Giudei in cercare segni
perchè Abramo anco dimandò segni a Dio e Gedeone,
Elia e Eliseo e gli aprima di Moisè fur
mandati da Dio con segni. Però non furo ripresi
li Giudei da Cristo per dimandare i segni, ma
perchè i primi segni calunniorno e non voleano
credere; però si rendevano inabili a gli altri, tanto
più che le profezie di Lui parlanti pervertivano,
ma se con mente sana per informarsi del vero a
Cristo fossero andati, non avendo visto altri segni,
più innanzi sariano stati lodati come tutti i Patriarchi
e Profeti antichi. Or quai primi segni tu
Lutero hai fatti, e noi li abbian occultati e calunniati?
e chi profetò di te? Rispondi come fe
Cristo che con tutto ciò gl’insegnò che dalla profezia
di Giona di lui si potevano accettare, e in
Giovan Battista, disse che Isaia profeta di sé aveva
detto che era voce di grida nel deserto; or
chi ha detto di te? Credo bene che allora questo
discepolo di Satana sarebbe rimasto confuso.

Ger. Anzi più politicamente di lui si poteva
cos’ dire: È certo che chi toglie la roba d’altri,
merita castigo, se non mostra ch’è sua? Egli avrebbe

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