Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 187
il Sangue, cioè a fin non cascasse sovente a terra,
e non per darlo a chi abborre il vino come il veleno
de’ quali sì ho visto molti. Perchè la Chiesa
in queste cerimonie have autorità dallo Spirito
Santo di
dispensare, come si deve credere, altrimenti
non fora Apostolica per ogni ragione osservata
dalla antichità, come
dice Eusebio e Sant’Ambrogio,
dare solo il corpo, tanto che ci è in
quello per necessaria compagnia il Sangue, e’l
resto non ci forza, perchè dice gli Apostoli Sacerdoti:
Bevete tutti. Dicano pure i Luterani se tutti
gli
uomini s’intendano perché i bambini d’un
anno tra loro non bevono, non magnano il corpo
e sangue di Cristo?
Allegaran l’uso e ragioni della
nostra Chiesa, e il medesimo alleghiamo noi. Ma
Lutero astuto per alienare i laici
dalla Chiesa Romana
trovò che non si salvano, se non fanno nel
bere come nel magnare a guisa delli sacerdoti
non parlando de’ bambini. Ebbe cura a fare che
prendessero l’Eucarestie perchè non era buono
ad ingrassarli
la pignatta. Vedete come lo spirito
di carità e discrezione apostolica è ridotto da’ settarii
in una estrema
imitazione. N. S. ci comanda
la sua memoria, il qual sacramento è l’unione
d’un corpo di chiesa che tutto d’un
pane e d’un
calice partecipa di Cristo. Li settari all’incontro
concedono la cerimonia e la disunione della Chiesa
in non far come gli altri Santi, e la discordanza
de’ riti, e degli animi, tutto per diverse imitazioni
farisaiche che han l’estremo bando contra la professione
cristiana. Questi son di quelli che, dice
l’Apostolo, lasciano la dottrina antica, e verranno
languendo nelle vani questioni, e contenzioni
per
superbia e ambizione e avarizia. La cosa
non sta in questi punti, perchè se la Chiesa ci
conosce amanti del vero e
zelanti della ragione,
quando potessimo capire le ragioni ci permetterebbe
queste minutezze per non
iscandalizzarci
come permette a’ Greci la moglie e in consecrare
in pane fermentato; a’ Dalmazii la lezione della