Tommaso Campanella, Poetica, p. 379
seguendo il naufragio cagionato dall’ira di Giunone; e
poi la guerra di
Troia, a questo naufragio precedente,
la navigazione dell’arcipelago, l’oracolo
delfico, l’interpretazione,
l’impresa di Candia e il resto fino a Sicilia
fa che
sia raccontato da Enea a Didone regina, come Ulisse
al re de’ Feaci è introdotto da
Omero a narrare
le rovine di Troia e ciò che egli aveva passato avanti
a quel
punto: e il libro commincia dal conseglio degli
dèi, che Ulisse dovesse esser lasciato
da Calipso venir
a casa, il che è mezzo dell’istoria e principio del poema.
Pur
questa convenienza è tra l’Eneide e l’Odissea,
la
quale non ha l’Iliade così squisitamente, perché ivi si
canta l’ira d’Achille, e con questa occasione si dicono
le cagioni di quella, che
sono cose passate, e quando si
fa la mostra dell’esercito si tratta de’ princìpi
istoriali.
Però in questo non bisogna essere superstizioso: secondo
che la cosa si
rende più agevole a dire, e più mirabile,
e più atta ad insegnare, e più capace
d’episodi, si deve
tessere dal giudizioso poeta.
Il mezzo poi del poema par che tutto si spacci in episodi
e in altre imprese minori
dell’ultima, come nell’Iliade
si combatte tra dèi, s’inganna l’un l’altro, s’ammazzano
infiniti Greci da’
Troiani, s’incendono le navi, si
fortificano, si fanno le spie e si riduce
l’apparecchio dell’imprese
maggiori mediante alcuni altri dal caso e dalla
prudenza [introdotti] a terminare l’azioni; come Enea
fabrica Gaeta, se ne viene
ad Evandro, tratta l’impresa
contro Turno, si assicura del fato, per mezzo della
Sibilla,
e della sua posterità, in modo che si tesse ogni cosa
in ordine e
rispetto a lui nell’istoria poetica; come
nell’Odissea la
partita di Telemaco, la gionta a Nestore e
a Menelao, la narrazione di lui e di Elena,
l’incontro
del padre, gli agiuti di Minerva, gli atti de’ Feaci ad Ulisse
indrizzati si contengono. Quivi si scorge l’errore dell’Ariosto,
che non ha un
uomo, il quale ei canti, a cui
indrizzi le parti del poema, onde si ricerca l’unità;
però
bisogna desviarsi, or con Ruggiero, or con Orlando, poi
con Rinaldo e tanti
altri.
Il fine poi contiene l’ultima parte dell’impresa eroica