Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 402

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VI
Cifra scritturale del fato della Monarchia spagnola.
Diceva il padre Campanella negli Articuli profetali che la profezia
nascosta abbraccia li regni passati e futuri, participanti per legge o
per colonia o per successione di quelli, i quali succedeno come i
pomi di questo anno a quei del passato. Onde quel che si dice di
Babilonia, s’intende pur di Persia e Grecia, e poi di Roma, che la
sua Monarchia ereditaro o imitaro: e quel che di Tiro, di Cartaginesi
e di Spagnoli, che furo colonia loro, e quel che di Og e d’Aquilone
va anche a Spagna abitata da Goti e Vandali, etc.
Et è mischiato,
come il fato di Germania e di Francia mischiati insieme al
tempo di Faramondo nell’anno 420, quando si faceano le monarchie
nel terzo trigono, il qual sendo amico del primo, quando le
congiunzioni magne vennero in quello, Carlo Magno inalzò la loro
signoria da regia ad imperiale. Or, se tu miri al fato di Spagnoli, in
quanto Tirii s’è compito: Filii Tyri in muneribus vultum deprecabuntur.
Perché le lor ricchezze quasi tutte vanno a Roma, venute dal
Mondo novo, come quelle di Tiro venian da Spagna, quando arsero
li Pirinei e scaturiano rivoli d’oro, al qual concorsero queste nazioni.
E in ebreo Tyrii vuol dir tribulantes, perché li Spagnoli han tribulato
il Mondo novo e il vecchio. Ma però poi dice al principe di Tiro

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