Parole nuove dai giornali

Avversione nei confronti della linea politica di Silvio Berlusconi e del partito Forza Italia da lui fondato.

• La prospettiva di un’Italia senza Berlusconi ha colpito con una malinconia inattesa anche l’antiberlusconismo più acceso. Come se il suo capezzale fosse addirittura il capezzale di tutti. Come se la guerra tra berlusconiani e antiberlusconiani fosse stata la cornice emotiva in cui si è giocata tutt’intera la partita politica di questi decenni. Per il momento. E se poi per il Cavaliere suonasse l’ora dell’ennesima resurrezione forse si ricomincerebbe daccapo. Forse. (Pierluigi Battista, Corriere della sera, 16 giugno 2006, p. 1, Prima pagina).
• L'antiberlusconismo, così come il comunismo, sono morti e sepolti. Non c'è qui da noi un [Barack] Obama o una [Angela] Merkel. Abbiamo Silvio [Berlusconi]. O, se volete, [Dario] Franceschini. (Oliviero Favero, Libero, 12 luglio 2009, p. 1, Prima pagina).
• «Non mi sono mai lamentato delle manifestazioni, sono il sale della democrazia, tant’è che ne faremo una tra 7 giorni: ma la nostra sarà di proposta, ci saranno i presidenti candidati alle Regioni che metteranno insieme i loro impegni e diranno che cosa in comune vorranno fare. La manifestazione di oggi invece ha una anomalia: vede insieme persone che hanno in comune solo l’antiberlusconismo» [Ignazio La Russa]. (Avvenire, 14 marzo 2010, p. 8, Oggi Italia).
• [Matteo] Renzi ha […] compreso che attualmente la promessa di voler rendere l’Italia governabile vale, nelle principale cancellerie europee, molto più di qualunque riforma economica e sociale. Per far ciò ha bisogno di mandare in soffitta tutte le vecchie logiche che hanno governato l’Italia e, di conseguenza, di archiviare un’intera stagione politica che a suo giudizio la sinistra ha interpretato solo in funzione di un antiberlusconismo altrettanto fallimentare. (Marco Conti, Messaggero, 13 marzo 2014, p. 1, Prima pagina).