Parole nuove dai giornali

Provvedimento legislativo che mette un freno alla libertà d'informazione.

• Forse il «garantista» [Guido] Calvi pretendeva che il Parlamento votasse su una questione così cruciale per la politica italiana all’insaputa dei cittadini italiani? L’ex avvocato di [Massimo] D’Alema completa l’opera rammaricandosi per non essere riuscito, quand’era in Parlamento, a far approvare una legge-bavaglio che avrebbe fatto impallidire, quanto al rispetto per il diritto-dovere di cronaca, quelle di [Clemente] Mastella e di [Angelino] Alfano («distruzione delle intercettazioni estranee alle indagini e divieto totale di pubblicazione fino al termine della fase istruttoria… responsabilità per il pm e multe severe per i giornalisti in caso di violazione del segreto»). (Marco Travaglio, Fatto Quotidiano, 17 febbraio 2011, p. 5, La festa è finita).
• «La destra berlusconiana -- attaccano il deputato del gruppo misto Beppe Giulietti e il senatore Pd Vincenzo Vita -- ha annunciato che, qualora il governo dovesse tardare, saranno loro medesimi a presentare una nuova versione della "legge bavaglio". Non avevamo dubbi sull’agenda delle loro priorità, in ogni caso qualora mai dovessero riprovarci, troveranno esattamente la stessa opposizione che hanno già trovato nei mesi e negli anni scorsi. Ci auguriamo che il governo non voglia seguirli su questa strada». (Luigi Frasca, Tempo, 29 luglio 2012, p. 7, Primo Piano).
• [tit.] «No alla legge-bavaglio» / È battaglia sul ddl Sallusti e sul voto di scambio [testo] Il ddl Sallusti a rischio legge-bavaglio. È scontro sulla legge che doveva salvare dal carcere il direttore del «Giornale» e che rischia di mettere in crisi la libertà di stampa attraverso multe e sospensioni dei giornalisti. (Repubblica, 22 ottobre 2012, p. 1, Prima pagina).
• Verso la «legge-bavaglio» sui siti Internet e gli altri canali non governativi dedicati all’aborto l’opinione pubblica francese continua ad esprimere perplessità, inquietudine, se non aperta ostilità. Sul fronte laico, il dissenso è soprattutto rispetto al nodo della libertà d’espressione: un principio di cui la Francia ama considerarsi culla storica, nella scia della «Déclaration des droits de l’homme et du citoyen» (1793). (D[aniele] Z[appalà], Avvenire, 15 dicembre 2016, p. 18, èVita).