Parole nuove dai giornali

Chi o che è contrario a ogni forma di populismo.

• il libro intero [«Popestar. Luci e ombre del pontificato di Giovanni Paolo II», di Roberto Monteforte] è un contrappunto costante a una certa visione romanocentrica e curiale (riconsacrata da [Joseph] Ratzinger). Messa a confronto con un altro cattolicesimo: sociale, adulto, democratico, ecclesiale-impegnato. Contro il favore assegnato ai movimenti carismatici e alla gerarchia, lungo l'asse privilegiato con la figura personale del Papa. E a difesa di un'altra idea di Chiesa: orizzontale, partecipata, dialogante. Sullo sfondo, un grande tema: il destino del cattolicesimo politico democratico. Mattone chiave della battaglia antipopulista. Contro questa destra proprietaria e fintamente «devota». (Unità, 13 luglio 2011, p. 45, Culture).
• I complimenti più graditi sono quelli dell'amico di sempre, Marco Pannella, che dopo averle parlato al telefono dice: «Finalmente un governo che non ha paura della popolarità antipopulista di Emma [Bonino], saremo gli ultimi giapponesi di [Enrico] Letta». (Alberto D'Argenio, Repubblica, 28 aprile 2013, p. 8, Politica).
• [tit.] Europa / Da Fillon a Merkel gli anti-populisti tornano alla ribalta (Avvenire, 22 novembre 2016, p. 1, Prima pagina).
• All’origine di questi ripensamenti anti-populisti vi è probabilmente l’Europa. L’uscita dall’euro, vale a dire la principale bandiera sventolata negli scorsi anni dai partiti anti-sistema, suscita interrogativi sulle modalità e sulle conseguenze a cui gli euroscettici non sanno dare risposte convincenti. Per una sorta di legge del taglione l’argomento che aveva favorito l’ascesa si ritorce contro di loro e li rende oggi poco affidabili. (Sergio Romano, Corriere della sera, 26 aprile 2017, p. 1, Prima pagina).