Relatore:
Francesco Trincia

Autore:
Karl Marx

Testo:
Quaderno Spinoza 1841 (file pdf 782 KB), in
KARL MARX, Quaderno Spinoza 1841, a cura di B. Bongiovanni, Torino, Bollati Boringhieri, 1987, pp. 74-89, 100-107, pagine pari.
Traduzione italiana (file pdf 833 KB): Quaderno Spinoza 1841, in
KARL MARX, Quaderno Spinoza 1841, a cura di B. Bongiovanni, Torino, Bollati Boringhieri, 1987, pp. 74-89, 100-107, pagine dispari.

Tema:
Marx lettore di Spinoza

Concetti chiave:
natura – democrazia – libertà – potere

Abstract:
Il seminario si articola nei punti seguenti:
A. Lettura di alcuni capitoli del Trattato teologico-politico negli estratti ricavati e depositati in un quaderno apposito dal giovane Marx nel 1841 a Berlino (notizie su questo testo e sugli altri via via utilizzati sono presenti nel paper che verrà distribuito ai partecipanti). Oggetto di studi tra cui quello contenuto in F.S. Trincia, Normatività e storia. Marx in discussione, Milano, Angeli, 2000 (cfr. in part. il cap. III), gli appunti spinoziani sono stati ‘montati’ da Marx in modo da mettere in rilievo una nozione di ‘democrazia’ che corrisponde, come ha osservato A. Matheron, alla distinzione tra lo Stato oppressivo e confessionale e lo Stato autentico, ossia democratico, capace di corrispondere alla propria essenza e di realizzare il suo ruolo di liberazione spirituale. Ne emerge un interesse ‘politico’ di Marx per la metafisica di Spinoza, mentre dal punto di vista della filosofia politica, Marx trascura o marginalizza il tema del contratto.
B. Nella Critica del diritto statuale hegeliano di Marx del 1843 troviamo tesi che risentono della lettura di Spinoza. Quando Marx scrive che nella democrazia principio formale e principio materiale coincidono, e che solo la democrazia rappresenta l’unità di particolare e universale, così come quando evoca l’irriducibile ontologia degli individui naturali e del loro ‘diritto’ e la materialità del loro essere base dello Stato, Marx declina a suo modo un singolare impasto di spinozismo, feuerbachismo, hegelismo di sinistra e antihegelismo protomaterialistico. L’analisi della concezione marxiana delle democrazia nel 1843, antindividualistica (anche se basata su individui recuperati al loro ruolo statale dalla dimenticanza hegeliana), in quanto essenzialmente metafisica e ontologica, in una parola sostanziale, piuttosto che politica in senso strettamente disciplinare, costituirà un momento centrale della riflessione critica.
C. Verrà indicata la serie degli altri luoghi in cui Spinoza è presente nel giovane Marx, oltre che nel quaderno di appunti, con l’obiettivo di mostrare che Marx compie una sorta di lettura spinoziana di Hegel. Sembra legittimo osservare che il rapporto tra universale astratto e particolare concreto in Hegel viene interpretato sulla falsariga del rapporto tra la sostanza e i suoi modi. Si mostrerà che lo spinozismo marxiano è la fonte principale del suo razionalismo e che quest’ultimo costituisce il cuore del normativismo giovane-marxiano, destinato ad attenuarsi fino a nascondersi pur senza mai scomparire, quando la necessità della dialettica storico-materiale si sostituirà ad esso quale motivo ispiratore principale. A ciò corrisponde nella evoluzione del pensiero marxiano il passaggio dalla giovanile critica della politica alla matura critica dell’economia politica. Ma quest’ultima sarebbe inspiegabile se al fondo della ‘critica’ non permanesse un’anima normativa (cfr. F.S.Trincia, Marx restituito alla politica, «La Cultura», 2005, 3).
D. Sulla scorta delle analisi testuali dello spinozismo marxiano, verrà indagato il percorso che conduce ‘da Spinoza ai Grundrisse’, seguendo il filo complesso ed ambiguo del rapporto tra natura e politica, uno dei classici topoi della migliore marxologia non italiana. Questo ci condurrà a porre l’ipotesi di una ‘filosofia politica negativa’ di Marx: la natura costruisce lo sfondo o la condizione negativa di una normatività razionalistica che deve realizzare quel che la natura stessa non può dare. Per quanto possa apparire paradossale, vi è un fondo di giusnaturalismo normativo che mai si attenua nel pensiero marxiano? Spinoza rappresenta l’inizio di questa storia?

 

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