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C.N.R.
CENTRO DI  STUDIO DEL PENSIERO ANTICO
     





I COLLOQUIO
IL LIBRO B DELLA METAFISICA DI ARISTOTELE



Roma, 30 novembre - l dicembre 2000
CNR - P.le Aldo Moro 7





ABSTRACTS



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ENRICO BERTI
(Università di Padova)
L'essere e l'uno in Metafisica B


La relazione esamina lo statuto ontologico attribuito da Aristotele all'essere e all'uno, rilevando come il libro B, malgrado il suo carattere aporetico, sia ricco di informazioni sia sul pensiero di Aristotele che su quello di Platone e dell'Accademia. Esso ci segnala infatti che per gli Accademici l'essere e l'uno, probabilmente coincidenti, erano i generi più universali ed i princìpi di tutti gli enti, quindi erano vere e proprie sostanze, aventi per essenza rispettivamente l'essere stesso e l'uno stesso. Aristotele contesta tutte queste tesi, riducendo l'essere e l'uno a semplici predicati trascendentali.






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CARLO AUGUSTO VIANO
(Università di Torino)
Classi ed elementi in Metafisica B


Nel libro B della Metafisica Aristotele prende in considerazione due tipi fondamentali di spiegazione: quello per scomposizione in elementi costitutivi e quello per inclusione in classi. Aristotele ritiene che si ponga il problema di unificarli, ma che questo non sia affatto un problema di facile soluzione. Aristotele non cita direttamente Platone, ma interpreta posizioni delineatesi tra i Platonici come risposte a questo problema, e forse si può pensare che esso fosse ravvisato in alcuni dei dialoghi platonici, come il Teeteto, il Sofista. il Filebo e il Timeo. Nel libro B della Metafisica accanto allo schema esplicativo per inclusione e per scomposizione, compare lo schema della predicazione e Aristotele tenta di proiettare nella predicazione le contrapposizioni tra i due tipi di spiegazione menzionati prima. Si cerca di ricostruire l'ontologia in base alla quale Aristotele interpreta i due modi di spiegazione e delinea una possibile unificazione.








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MARIO MIGNUCCI
(University of London)
I principi delle dimostrazioni


Si tratta di un 'analisi della seconda aporia di metaph. B (1. 995 b 6-10 e 2. 996 b 26-997 a 11) alla luce della concezione della scienza di Aristotele quale emerge soprattutto negli Analitici.








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CARLO NATALI .
(Università di Venezia)
La scienza delle cause in metaph. B 2. 996 a 18-b 18


La prima delle aporie del libro B della Metafisica riguarda la questione delle cause; ci si chiede se vi sia una scienza unica delle quattro cause, oppure se esse debbano essere studiate da quattro diverse scienze, poiché sono di genere diverso. L'aporia è apparentemente molto superficiale e la sua soluzione non sembra difficile, infatti è chiaro che per Aristotele vi è una sola scienza che si occupa di tutte le cause. Tuttavia questa apparente semplicità nasconde un quadro teorico decisamente complesso. È difficile comprendere a fondo gli argomenti che Aristotele cita a sostegna delle due possibilità opposte, e la soluzione scelta da Aristotele non è così evidente come può sembrare a prima vista. Essa infatti si basa su una serie di presupposti propri della teoria aristotelica della scienza, presupposti che si tenterà di portare alla luce.