Antonella de Vinci, Geografia campanelliana calabrese (2010), scheda 7

Altomonte

Campanella giunse da Cosenza e rimase per circa nove mesi, nel 1589, ad Altomonte, un piccolo paese a circa 67 km da Cosenza, più di 13 ore di cammino, situato su una collina a 500 metri d’altezza e racchiuso tra i monti del Pollino e quelli della Sila; fin dall’antichità era noto per la produzione di vino e le miniere di salgemma1, queste ultime note anche allo Stilese. Dal XIV secolo, visse un periodo di incredibile fioritura artistica: uno dei più interessanti esempi ne è la trecentesca chiesa di Santa Maria della Consolazione, di imponente struttura, sulla piazza principale del paese, con un bel campanile, il portale gotico e un rosone a 16 raggi. Nel 1443 la chiesa passò ai domenicani, che vi fondarono un convento, il quale fiorì a tal punto da richiedere, nel corso del XVI secolo, una costruzione a due piani dotata di chiostro. Al tempo del trasferimento del giovane Campanella, la struttura era ricca ed economicamente assai attiva. Lo studente vi affrontò, con quel suo modo speciale di leggere un numero impressionante di testi e ricordarli in maniera che appariva ai più prodigiosa, una messe di libri che, insieme a quelli che gli vengono prestati da uomini d’alto ingegno e scienza con cui ha la ventura d’entrare in rapporti, gli consentono di scrivere in pochi mesi un’opera2 a difesa della filosofia telesiana attaccata da scrittori incapaci di cogliere tutta la novità e la spinta verso la moderna concezione del sapere e analisi della realtà che essa portava. Campanella venne poi assegnato a Cosenza per l’anno accademico 1589-1590, dove si recò di malavoglia, rimanendovi appena due mesi, desideroso di respirare quell’aria nuova e aperta che lo conduceva verso una speculazione libera di cui avvertiva ormai giunto il tempo dell’affermazione. Un giorno imprecisato di fine anno 1589 si allontanò – senza alcuna autorizzazione dei superiori – dalla Calabria per giungere a Napoli, probabilmente in nave.


1 T. Campanella, Del senso delle cose, a cura di G. Ernst, Roma-Bari 2007, p. 155:«[...] e le saline d’Altomonte».
2 Si tratta della Philosophia sensibus demonstrata.