Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 394

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spopulano e struggeno in modo che dove essi son intrati, han desertato
la terra, come fecero nella Cuba, nella Spagnola, in Perù, in Messico,
nel Brasil, nell’isole d’Africa e d’Asia, e son abominati da ogni nazione
per la crudeltà e per la superbia immensa, e perché non sanno accomunarsi
con altri, senza affliger quelli, non son boni se non come carnifici
e organi dell’ira di Dio, caduta sopra queste nazioni per l’idolatria,
antropofagia e sodomia.
Al sesto, è vero, che stanno in sito opportuno all’union delle
nazioni per la navigazione, ma gli Olandesi e Inglesi fan la medesma
navigazione, e parte i Francesi, e già han tolto a loro gran parte di
paesi occupati, e il traffico quasi d’oriente, mentre essi Spagnoli attendeno
a disfar li Cristiani del nostro emisferio, e li Gentili dell’altro. E
tanto malamente gli han trattato che per scusarsi vennero a disputare
se quelli miserabili eran uomini capaci di battesmo o no. Vorreben far
lo stesso in Italia, e in parte l’han fatto. Tal che si vede che Dio si serve
di loro, buscanti tesoro e regno, e non la gloria di Dio, se non per
mezzo. Come di quelli che dice S. Paolo: Sive per veritatem sive per
occasionem, dummodo annuntietur Christus, gaudeo et gaudebo
. Ma se i
Francesi piglian Spagna e la spopulano mandando gli abitatori suoi nel
centro di Francia, e di Francesi faran colonie in Ispagna, quivi sarà il
commodo principio di navigazione per tutto, come diremo appresso.
Al settimo, è vero che la Spagna è l’ultima delle terre, ma la
monarchia di Cristoè l’ultima del secolo e a tutti Cristiani conviene.
E se li Spagnoli prevarican dal lor officio, Dio metterà

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