Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 436

Precedente Successiva

donaro al papa nel temporale in Italia, li Spagnoli cercano levarlo con
mille arti. E i lor cardinali non son senatori del collegio apostolico, ma
spioni di Spagna e salariati per contradir al Papa in ogni cosa ch’a loro
non fosse utile. Lascio dire, che un lor ministro italiano confessò a un
sacerdote d’aver intossicato tre Papi. E Clemente VIII non volle darli
l’assoluzione, se non dicea il modo come fece al confessore per potersi
guardare.
Item, nell’elezione del Papa si forzano sempre escluder i più santi,
e in particolare questa ultima volta esclusero il cardinal Borromeo e il
cardinal d’Aracoeli, persone santissime, e vorrebben solo intronizare
gente che metta la Chiesa in terra per la signoria di Spagna. E quando
i Veneziani mostraro voler fare scisma nella Chiesa al tempo di
Paolo V, essi stimulavano i Veneziani a questo. E a tempo di Clemente
VIII davan anima a Cesare da Este che non cedesse Ferrara alla
Chiesa, e a Urbano VIII persuader tentaro che lo stato d’Urbino fosse
dato al nepote, perché le forze della religione non crescessero per ostacolo
alli disegni ingordi loro.
Dunque s’è visto chiaramente che li Spagnoli non han religione
veramente, né serveno Dio, ma si serveno di Dio per soggettar i
popoli. Dunque sendo ciò noto e publicato, perderanno quanto acquistaro
con questo pretesto. Quando il Papa fa a lor modo, dicono:
Papa omnia potest; quando non, nihil potest. Mantengono anche l’eresia
in Alemagna, perché nissun elettor aspirasse all’Imperio come pria,

Precedente Successiva