Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 24

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si leva in alto, e spesso si sostiene pesole come nella clessidra,
vaso che di sotto ha molti buchi e di sopra un solo, e otturando
quel solo, che aria non entri, essa per gli inferiori buchi non
cala; e infinite prove ci son di questo, d’onde è nata la mirabil arte
de’ spiritali.
Bisogna dunque affermare che il mondo sia un animale tutto
senziente, e che godano tutte le parti della commune vita; e come
in noi il braccio non vuol esser diviso dall’omero, né l’omero dalle
scapole, né la testa dal collo, né le gambe dalle coscie, ma tutti
si ritirano e schifano la divisione, così tutto il mondo abborrisce
esser diviso, il che gli avviene quando tra li corpi parziali vacuo intercetto
rimane. E certo, se qualche doglia non sentisse l’aria
quando non è tocca da altro corpo, non correria così veloce al soccorrere
al tutto e a farsi toccare da altri corpi.
CAPITOLO 10
Darsi vacuo per violenza, non per natura,
e provarsi il senso contra Aristotile

Affermano i Peripatetici che non solo sia abborrito il vacuo nel
mondo naturalmente, ma né anco per violenza potersi trovare,
per gli esempi addotti, che li enti sostengono ogni male più che
il vacuo. Ma poi non vogliono dire che ci sia senso tra le cose e
consenso, e si ridono de’ Platonici e d’altri che il mondo animale
appellano. Poi, volendo dire la causa perché odiano il vacuo, dicono
che, se fusse vacuo, ci saria un inconveniente grave, cioè che
si faria moto in instante senza tempo, ma nel medesimo tempo la
pietra che cade dal tetto al pavimento della casa si trovaria nel suo
fine. Questo provano, perché il mobile si muove più tardo nel corpo
grosso che fra il sottile, e più veloce è nell’acqua il moto che
tra il miele, e più nell’aria che nell’acqua. Dunque, se vacuo si trovasse,

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