Tommaso Campanella, Scelta d'alcune poesie filosofiche, n. 84
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Salmodia che invita le creature in commune
e gli primi enti fisici a lodar Dio
Belle, buone e felici e senza ammenda,
onde laude si renda - al Creatore,
che tanto amore - ed arte in farle pose,
son tutte cose.
Voi, tutte cose, a celebrar invito
colui, che n'ha largito - ciò che siamo,
poi che eravamo - nulla. E per memoria,
cantiamo in gloria.1
Cantiamo in gloria Dio, Prima Potenza,
Dio, Prima Sapienza, - Amor Primero,
Ben vivo e vero, - senza fin giocondo.
Cominci il mondo,
cominci il mondo, statua altèra e degna
di lui che sempre regna - e gran trofeo(a),
di ciò che feo - armario sacrosanto,
un nuovo canto.2
Di' un nuovo canto tu, che l'universo
penetri, ad ogni verso - penetrato,
spazio,3 al creato - esser base immota,
che giace o mota.4
Se giace o mota, la corporea mole,
unita o sparta, cole - l'alta Idea,
per cui si bea - di forme ognor novelle,
soavi e belle.5
Soavi e belle pompe del gran Dio,
lodate il vostro e mio(b) - Signor, di cui
uscendo nui, - fu il tempo, ch'è il successo
degli enti, espresso.6
Fu agli enti impresso anche 'l vigor nativo
che dal nascer descrivo - poi Natura,
interna cura - ed arte, che dà loro
quel Dio ch'adoro.7
Quel Dio, ch'adoro, a voi laudar conviensi,
calor e freddo, immensi - di possanza,
per cui sostanza, - guerreggiando, fue
partita in due.8
Partite in due dunque i vostri accenti,
magnifici elementi, - Cielo e Terra,
dalla cui guerra - poi nasce ogni misto,
che Dio ha provvisto.9
Dio ha pur provvisto che l'un porti 'l giorno,
l'altro la notte, intorno - raggirando,
manifestando - il Creator sovrano
di mano in mano.10
Di mano in mano, voi, tenebre e luce,
cantate il sommo Duce,11 - e voi, quiete
e moto, avete - parte in tanto carme
per più svegliarme.12
Per più svegliarme, raro e denso, estreme
tempre, mentre uno teme - e l'altro spera,
prendete sfera - di sorti diverse,
e cause avverse.13
Fra cause avverse e simili, adornate,
Fato, Necessitate - ed Armonia,
che Dio v'invia - in ogni parte e tutto
ciò che ha costrutto.14
Ciò che ha costrutto in Dio si sta e si muove,
e con scerete pruove - ancora sente
la Prima Mente - e, come sa, l'adora;
ed in lui vive, benché par che mora,
grazie a colui che sempre mi ristora.15
Commento dell'Autore
1 Parla a tutti in commune.
2 Parla al mondo.
3 Al luogo in cui sta il mondo.
4 Alla materia, divisa in Cielo mobile e Terra immobile.
5 All'idee e forme degli enti.
6 Del tempo e sua quiddità.
7 Della natura e sua quiddità.
8 A' duo principii attivi, che fecero i due elementi della sostanza materiale.
9 A' due elementi, da' quali nascono gli elementati.
10 Che 'l Sole o Cielo, padre elemento, fa il giorno; e la Terra, elemento femmina, la notte.
11 Alle tenebre e luce, vòlte della Terra e del Cielo.
12 Alla quiete e moto, operazioni de' predetti elementi.
13 Al raro e denso, disposizioni degli elementi, gli quali tutt'e due rotondi: il Cielo per moversi, e la Terra per fuggir dal Cielo, ed anche per unire il valore. Vedi la Filosofia.
14 Alle tre influenze, Fato, Necessità ed Armonia, che modellano ogni tutto e parte degli enti per l'Idea.
15 Conchiude ch'ogni ente sta in Dio e conosce Dio nel suo modo, chi naturale, chi razionale, chi più, chi meno ecc.; e così l'adorano, e non muoiono mai, ma solo si trasmutano, vivendo sempre in lui.
Note di GLP
(a) Correzione autografa di: a gran trofeo (Scelta 1622, 114).
(b) Correzione autografa di: a mio (Scelta 1622, 115).
(c) Correzione autografa di: e due (Scelta 1622, 115).