Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 114

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è di bisogno ogni potestà per li bizzarri e per gli obedienti, né solo
questo mostra l’uso, ma l’abuso ancora, perché il christianesmo sempre
andò peggiorando, perché si cominciò a sconoscere questa suprema
authorità unitiva. Le discordie di papali et imperiali, a tempo
d’imperatori svevi e sassoni, fu causa che sempre il turco crescesse e
ci togliesse terra santa, e più di cento regni. Le discordie de genovesi,
fiorentini, venetiani, e pisani han dato al turco la Grecia, la
Dalmatia, Andrianopoli, et altri paesi. Le discordie d’imperatori
constantinopolitani con la Chiesa han dato Italia, Spagna e Francia a
Gothi Arriani, e ne fecero preda di vandali, di eroli, hunni, et alani.
Similmente si leggono molte perdite per le guerre d’inglesi e francesi,
e come tutte l’heresie sono nate o cresciute perché li vescovi e
patriarchi ribellaro dalla Chiesa romana, e furo favoriti gli arriani da
Costanzo imperatore, da Zenone, e Leone, et altri. Lutero hebbe il
duca di Sassonia et altri elettori. Arrigo ottavo fidato nella potenza
divise l’unità. Finalmente sempre si legge che nullo heresiarca o scismatico
ha potuto allignare, se non con l’armi di qualche prencipe, e
che Macometto crebbe per non voler li prencipi christiani obedire al
lor capo che l’univa in una republica militare contro tal peste, e che
quante fiate i prencipi christiani furo uniti, diventaro padroni
d’Asia, presero Gerosolimaa più volte, scacciaro e domaro li barbari,
et abbassaro la potenza de nemici, e sterparo li heresiarchi.Dunque
è necessario tra christiani riconoscere un capo arbitro delle differenze
de’prencipi, che habbia potestà assoluta sopra di loro di costringerli
a viver bene, et armare tutti gli altri contro li dissobedienti, e sublimar
quelli che amano il publico. E se questo almeno hora non si
ritrova con fare un senato in Roma, e tutti ponersi in man del papa,
si perderà certo Italia e Spagna, che son restati christiani cattolici, et
han Francia e tutto il settentrione contro, et il turco a’ fianchi di
Venetia e di Otranto. Onde sarà forza che la Chiesa fugga in Spagna,
e poi al mondo novo, per le tante discordie nate dal non conoscere
l’unità dell’imperio del Messia, ma ciascuno sfrenarsi come asino selvaggio
per ruvina sua e de tutti li christiani. Però Christo donò legge
non particolare come quella di Mosè, ma universale dell’amor di
Dio e del prossimo, lassando alla sua Chiesa potestà di fare le leggi
particolari convenienti a particolari tempi e nationi. E pur in figura
del Deuteronomio, cap. 17, tutte le cause importanti vuol che

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