Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 108

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scritte nelli cuori, ma nelle carte, et ognuno le stira dove vuole,
e convenir non ponno in uno spirito per la varietà delli
cervelli e dell’interessi: ma la legge di Christo, essendo la stessa
ragion naturale da lui riformata et avvivata, sta nell’animi,
e quando tutti saremo di quella ben ravvivati, non haveremo
bisogno di tante nove leggi.
E ben disse Grisostomo: «Gratia spiritus sancti pro scriptura
nobis utendum erat, sed quia gratiam excussimus, libris indigemus».
Dunque bisogna dire che questo ecclisse di ragione e di
spirito di gratia ci introdusse le tante scritture, come il
mancamento dell’amore scambievole introdusse li tribunali, li
giuramenti e la division di beni. E fu veramente iniquità comune
che fa costringer tutte le genti a questo, come disse san Clemente.
«Iustus sibi ipsi est lex», tutti filosofi dicono, e così san Paulo,
e per l’ingiusti si fan le bolle e le pramatiche, e nondum
finis
; come basta sola la charità senza nulla legge a governare, il
che si vede nella famiglia di patri savii, così, mancando la charità,
non bastano le leggi infinite, e sempre crescen con gran
danno e scorno nostro. /Ma si osservassimo questa sola: «Diliges
Dominum Deum tuum ex toto etc. et proximum sicut te
ipsum», è bastantissima, e questa è mirabile: «Quaecumque
vultis ut faciant vobis homines, et vos facite illis», che spiega
tutta la regola e ragione legale,\ e la republica di Christoè a

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