Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 158

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come quei che si grattano la rogna e la tigna sentono gusto,
e si fanno più male grattando, così li diavoli e li dannati ostinatamente
godeno del mal fare e del mal dire, e questo
l’accresce pena con gran riso de li beati.
E certo questa credenza è necessaria alla Republica per reprimer
li vitii e provocar alle virtù, in publico e secreto, e si
vede che come la bugia impedisce il bene di particolari et il
politico insieme, facendo gl’huomini tristi, e non ha sossistenza,
né può con bugia stabilirsi Republica, così al riverso la
verità fa bene in secreto e palese, e serve ad ogni cosa, e sossiste
in ogni evento;e la giustitia di Dio saria manca, se li buoni,
morendo per difender Dio e la ragione e la virtù, non
havessero premii in altro seculo, perché la fama neanco saria
da loro morti in tutto conosciuta, né li malvaggi, che godono
al presente e ponno tanto, altra pena.
Né si deve con Averroè stimar che questa sia astutia di
legislatori, come scrisse Varrone, che per esser osservate le
lor leggi con paura e speranza di pene e premii immortali, e
che poi si facean tener per Dii li legislatori et occultavano i lor
corpi morendo, e fingeano di parlar con Dio, come di Romolo,
di Numa, di Minos, di Pitagora e di Macone si legge,
perché questa credenza di inferno e paradisoè conforme alla
giustitia di Dio et alla voglia di buoni, et è provata con miracoli
e sangue e visioni etc., ma quella di falsi Dei è odiosa alli
filosofi, alla giustitia, alla voglia e giuditio d’intendenti, et al
vivere politico che si avvilisce, come dissi sopra. E la verità
si è scoperta contra li falsi Dei, e sempre è favorita in
favor dell’altro secolo, e tante falsità servono a farci conoscere
la necessità della venuta di Dio in terra, profetata fin dal tempo

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