Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 173

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che si muta in noi, convenne dire c’habbia forza mirabile
di farci tutti una cosa, sendo essa medesima in tutti, e
che noi non sentimo questo, perché non ci habbiamo fede
viva, che ni fa uno a quel di cui ci confidamo. Chi si fida di
puttane, diventa puttanesco; chi si fida in tutto a filosofi vive
a lor modo, e si fa d’animo filosofico. Chi si fida in tutto in
Dio, diventa dunque di animo divino. E però molti santi
huomini pigliando questa eucharestia vanno in estasi, vedeno
meraviglie, e si assorbiscono in gioia, son amanti di Dio e
del prossimo, né ponno star senza comunicarsi ogni giorno,
come s. Chatarina da Siena, che stette molti mesi senza
mangiar altro cibo e tutta si indolciva pigliando questo, e
quando non potea, stava scontenta et afflitta. Ecco la magia
di Christo sopranaturale. Lascio molti miracoli che si son
veduti.
Quando Ieremia si burla delli Dei di legno ha ragione,
perché erano fatti da huomini di quell’altro legno che posero
al fuoco, et era instituto umano, ma questo è divino.
Né perché la materia è humana si deve negar la trasmutatione
che Christo promesse. Anche l’arca del testamento vecchio
era di legno, e perché Dio comandò a Mosè si facesse,
era tenuta in tanta veneratione dalli hebrei, e per toccarla
Oza solamente fu percosso da Dio a morte. E quelli di Azoto
nelle parti posteriori, e pur non ci era in quell’arca trasmutatione
come qua: ma solo habitacolo di Dio con gl’huomini.

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