Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 179

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Esamina de la persona di Christo e dell’altri
legislatori delle nationi, e come si conosce
chi fu mandato da Dio, chi dal
diavolo, chi dalla ragione e
chi dall’astutia.
Cap. XIII
Solo Dio e sempre è verdadero, dunque è degno maestro d’indubitata
fede. Ogn’huomo è bugiardo o per ignoranza o per
malitia o per fragilità.
Chi per paura non dice il vero, o per gioco, o per usanza
cortegiana, tra fragili mentitori si pone. Et è tanto gita inante
questa bugia, che pare civiltà e legiadria al nostro secolo, che
il tu è voi, e poi ’Vossignoria’ e ’Son schiavo’.
Quelli che ignorano il vero e lo dicon come se ’l sapessero,
o chi pensa il falso esser vero, tra le scole humane ce n’è assai.
La bugia malitiosa è pessima, che per guadagnare honore o
robba, o per mal fare altrui e regnar per forza e per
sofismi ha consumato il Mondo.
La bugia di legislatori e dottori e prencipiè più pernitiosa,
perché tira molti a roina. Null’huomo dunque merita fede, si
non è buono, possente d’animo e sapiente. Per questo è naturale
a noi dar credito alli patri et amici, perché credemo che
quelli sian buoni almeno con noi, e non ci vogliano ingannare.
Ma se scorgemo ignoranza in loro, poco li credemo, onde
alli medici, infirmandoci, più credemo, alli marinari navigando,
alli philosophi philosophando. E più credemo a Diogene,
che senza paura dicea il vero, che ad Aristippo, che per adulare
a Dionisio mentia, e che alli poeti adulatori o timidi, e che
a theologi venduti sotto la paura e ’l guadagno, et ad altri etc.
Hor ciò veggendo gl’huomini possenti di lingua e di penna,
per acquistar credito, si forzaro ad esser buoni e sapienti e

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