Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 210

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Donde si conoscono li veri miracoli e loro auttorità.
Cap. XVI
Passo hora alli miracoli, i quali bene esaminati trovo che non
bastano a persuadere che il legislatore sia veramente divino, se
non han sangue e bontà di vita, che gl’auttorizi, e testimonii
degni di fede, e per successione hereditaria predicati e promulgati,
il che trovo nella christiana primamente, poi nella
mosaica, ma non così abondantemente, poi miro nella macomettana
solo bugie: tra filosofi macomettani et astrologi, che
son assai, trovo che li miracoli di Macone son tenuti per burla,
così Averroè e li sopranominati trattan la sua causa, e molte
cose vi sono falsissime, come quel della luna, onde poi del
tutto argomentare.
Dippiù, conoscendo li prencipi Macomettani che la scienza
scopriva l’astutia di Macone, hanno bandito tutte le scienze
filosofiche et astrologiche, e lasciaro solo la medicina empirica.
Il persiano, che ritiene le scienze fisiche et astronomia, conoscendo
che non conformava all’Alcorano la verità naturale,
fece nova espositione e tutte le grossolanerie di quello tira
a senso spirituale, per lo ché da li turchi son appellati mal credenti,
et essi turchi si appellan Musolmani, cioè ben credenti.
Se alcuno miracolo, che non è miracolo si non in apparenza,
havesse fatto per aiuto del demonio, sapendo egli che il demonio
l’aiutava, o sendo ingannato, non può convincere che sia
vera la legge sua, poiché la profetia, la testimonianza, la vita e la
dottrina nemica alla natura contradicono; e peggio la successione
ambitiosa e crudele, e li discepoli traditori et empii.
Li magi di Faraone pur fecero miracoli servendosi dell’occulta
scienza applicativa dell’attive alle passive cose, in quel
modo che la natura in un subito l’està fa nascer la rana dove

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