Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 24

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non vi sia diavolo che possa combatter con Dio, e tenga regno
in terra magior di quello di Dio, poiché tante nationi domina,
e disdiceria che Dio per vincerlo si sia fatto huomo con
tante stratagemme coprendosi per vincerlo d’ astutie, e poi
morse per questo fine, e pur resta più gente a devotion del
diavolo, poiché tra christiani, che sono piccola parte del mondo,
pochissimi son di Dio, e tutte le nationi poi, e li mali
christiani son del diavolo.
E come non providde a quei del Mondo novo di salute, et a
tanta gente prima che ei nascesse in 3000 e più anni? Et hoggi
tanti tartari, Giapponesi, Chinesi, Africani, e genti artiche et
antartiche infinite pereno senza Christo. Come Dio dunque è
patre, e può e sa e vuole il ben degl’huomini? Si morio solo
per l’eletti, perché ni elesse tanti pochi? E se quelli erano eletti
e predestinati, non si poteano dannare; dunque a che fine egli
venne ad incarnarsi, si non salvò li reprobi, né gl’eletti?
Di più, se vi era l’altro emisfero del mondo novo, come Mosè
parlando de la moltiplicatione de le genti non fece mentione
di esso? Né si fu allagato dal diluvio, né si sa come andaro llà le
genti? Dunque nascono da sé come rane, secondo dice Epicuro,
Diodoro et Avicenna, e che providenza hebe Dio di loro
mai, se li lasciò in tanti errori? e perché li sovvenne mò, che
erano tristi e meritaro manco? o furo sempre peggiori?
Di più, come Dio lascia nel mondo fare tutti a suo modo,
non provede alle guerre , carestie, pestilenze?

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