Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 28

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Sicurissima via che mi conduce a veder la prima
Ragione divina e la sua mirabil providenza,
degna di onore, e questo è la religion
naturale; e come si convincon
subito li miscredenti
politici.
Cap. III
Primo. Dissi nel mio secreto: Se Venezia si governa con ragione,
senno et arte, e Roma con ragione, e Spagna con ragione,
e tutti gl’huomini con senno, ragione et arte vivono, benché
alcuni escano dalla ragion vera, pur alla ragione credono obedire.
Di più, non solo gl’huomini, ma tutti gl’enti con ragione
stanno e vivono. Le pietre sentono il nutrimento, cresceno e
si rinforzano col simile: tirate in alto, calano alla terra lor simile
e fulcimento. Le piante vivono con ragione, poiché tirano
a sé il buon nutrimento, rifiutano il nocivo, si vestono di
scorza, si rinforzano d’osso, si colligano con fibre e nervi,
e per vene spanden il succo lor sangue; fan li frutti per non
morire in tutto, ma lasciar seme in cui vivano, come in simile
portion loro sustantiale, fan le foglie per coprirlo dal freddo
e dal caldo soverchio, fan le spine contra gl’animali che li mangiano,
e le castagne le riccie contra li ghiri, e l’ariste il grano
contra passeri. E tutto operano con ragione et arte mirabile.
Se poi miro agl’animali, artifitiosamente combatteno, e vivono
in republica popolare alcuni, come le formiche; altri in
principato, come l’api; altri in stato di ottimati, come le grue;
hanno le guardie, le squadre, li sargenti, l’ordinanza; fanno i
figli per immortalarsi, e li nidi con industria.
Dunque è forza dire che ci sia il primo senno e prima ragione,
donde tutto il conoscimento degl’enti e tutte le arti
derivano. Né importa a questo che altri si movano per istinto,
altri per ragione e discorso proprio, perché l’instinto è impulso
di causa conoscente, e se con ragione è fatto, è di causa

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