Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 212

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[DISCORSO DECIMOSECONDO]
La diversità delle cose come dependa da gli elementi variati
secondo il modo della prima Idea.
Hor agendo a vicenda i contrarij, diffondendosi dalla
propria mole contro l’inimica, diceva il Senno attivo, che
ordinava il lavoro della sua statua: «Avverrà che gl’inimici
non sian violentati a farsi amici, et che, distruggendosi
sempre, non mai del tutto si possono disfare, ma in alcuni
enti convertirsi moltissimi et diversissimi secondo la diversità
de i gradi della participabilità della prima
Idea di Dio, dove rilucono tutti i modi et esseri et operationi
delle cose da lui emananti».
[AVERTIMENTO.
a. Dio ha solo una Idea di sé stesso, ch'i Santi chiamano Verbo
Eterno, in cui secondariamente le cose rilucano; et li diversi gradi
della participabilità sua sono le Idee delle cose nell’azzione sua
alle cose per creatione communicate.]

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