Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 359

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dunque fu fatta per il cibo et poto et aere, inspirato a svegliare
il natio calore. Ma perché spesso quando si dorme
sta chiusa o bisogna chiuderla, si fecero due meati dal naso
alla gola per l’aere. Et perché il cibo e 'l poto non andassero
all’arteria, dove quando una miga entra si vede patir
gran danno e cercar con impeto di scacciarla, fece lo spirito
industriosamente un coverchio ad essa arteria simile a quello
del mantice, et di sopra vi fece pendere una colombella che
distingua le voci che si fanno quando, il coperchio aprendosi
nella constrittione del polmone e dell’arteria, esce l’aere
inspirato fuori a purgare il cuore et fa la voce.
Li denti dinanti nascono acuti quando fia il bisogno di
tagliare, quei delle guancie piani per macinare, la lingua
per nettar la bocca, per mandar giù le relliquie del cibbo,
per sentir la bontà et malitia di quello, per battere et formar
i suoni in quanti modi è bisogno. E tutte le parti dell’animale
si veggono per conservatione del suo essere formate:
et la testa è tutto l’animale, e 'l corpo è suo instrumento
e sostegno; e quella è cielo et questo è terra.

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