Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 383

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spirito e 'l sangue, et poi si spande per il corpo et lo riduce
in altro habito e temperamento. Laonde perché non si
nudrischino questi mali, bisogna cibare il patiente di cose
secche, perché l’humide facilmente passano in nudrimento
del vapore grosso infetto che va serpendo per il corpo; ma
il cibo secco fa vapori sottili, onde s'assottiglia il vapor
peccante. Et per estrinsecarli è utile la fatiga, che assottiglia
li vapori et li spiriti et li fa essalare, et assottiglia
gli humori et li fa sudare. Però le stufe conferiscono, et
più l’odorose, perché, essalando il vapore et humore, il
corpo viene a restare con nuovo temperamento, ma debole,
che ha bisogno di confirmarsi con nuova spiritalità,
che conforta lo spirito et lo tira al primo suo habito
atto a nudrire il corpo, come faceva prima che ammalasse.
Dunque dalla sola mutatione pestilentiale dello spirito
può di tutto il corpo mutarsi il temperamento in malo:
et per ritornarlo è bisogno di mutarlo tutto, nelle parti
tenui humide et sode, come la febre ci mostra, che cominciando
dalli spiriti passa nelli humori et si fa putrida, et
da questi nel sodo et si fa ethica, per la quale bisogna mutar
tutto il temperamento, volendo sanarla. Onde è necessario
pensar molto a gli odori et all’aria.

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