Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 443

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con la sua faccia, et con la molle mole che non essalò
li gonfia. Laonde cresce il bambino più nell’infantia che
nel resto dell’età.
[DISCORSO VENTESIMOPRIMO]
Della pueritia.
Poscia il calor del fegato s'augumenta et manda fuori
alcune sottilezze: onde alquanto si secca il corpo, i capelli
s'annerano spogliati del sottil bianco, la faccia si sgonfia
et le membra paiono più distinte, et l’ossa s'indurano, et
nascono i denti (perché ha bisogno di cibbo più sodo che
'l latte, atto alla sodezza del corpo et alla gagliardia del
calore); e tutto il corpo diviene più sodo et cresce
meno. Nondimeno mentre il calor non è tanto gagliardo
che ne facci andar fuori più parti che dentro ne genera,
sempre cresce l’animale, havendo il calor blando et le parti
molli e spongiose: perloché molto liquore s'ingenera et
molto ne passa dentro li meati della nudritione.

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