Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 444

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[DISCORSO VENTESIMOSECONDO]
Dell’adolescenza.
Ma verso li quattordici anni si fa mirabil mutatione,
perché il calore augumentandosi per l’intromessi cibi scalda
ben tutto il sangue, et in particolare quello delle vene
sparmatiche, sì che lo rende bianco et pieno di spiriti,
sendo la bianchezza di lui faccia. Il qual sangue,
correndo alli testicoli, nutrica quelli abondantemente.
Et di più dal gran calore di essi testicoli vien egli assai
più cotto, et però più bianco et di più spiriti pieno. I quali,
sentendosi dal calor grande che quivi è stimolati et morsi,
sentono un prurito et agrimonia che incitano l’animale
a venere, gonfiandosi il genitale di esso spirito desideroso
d'uscir fuori e dell’altro caldo ventoso che vi accorre a
quel stimolo. Ma sendo accarezzato dal calor blando et
piacevole della femina, ama quest'abondanza di spirito
d'inestare a lei: però dentro a i genitali di lei scocca agitandosi,
tirando seco il sangue bianco seminale.
Et ella con gusto ricevendo il calor più vivo del suo, con

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