Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 447

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b. Se la natura robusta della femina non può convertere il
menstruo in nudrimento e lo gitta, molto meno potrà il seme del
maschio (inanimato, secondo Aristotele) converterlo in ossa nervi
e corpo della creatura, come falsamente Aristotele dice. Et all’argomento
perché si tiene nel concipere risponde il
testo mio.
c. Patiscono le pregnanti pallidezza, morroidi, humor di
milza, citta et altri mali di stomaco, epilessia per il menstruo ritenuto
et non purificato perfettamente.
[DISCORSO VENTESIMOTERZO]
Della virilità.
Vanno crescendo gli huomini finché il calor non è rinforzato
a tanto, che tante parti ne faccia eshalare quante
convertere in sostanza del suo corpo. Il che avvenuto, si
dice stato della virtù dell’huomo. E per tutte le parti calde
peli escono, la cute diventa più dura e nera, e la forza
gagliarda per la copia de i spiriti e rassodamento delle
membra.

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