Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 492

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morso dal caldo seminale et comunica al cerebro
il senso. Di più le cose solite a sentirsi, restando nella
memoria, per ogni picciola somiglianza si destano ne gli
animali dormienti: onde il guerriero guerreggiare, l’agricola
arare, il filosofo disputare si sogna. Et gli amanti, alle cose
amate sempre pensando, per ogni minimo movimento si
sognano di quelle, come il senso debole per picciola lineatura
al muro gli pare vedere un animale. Et queste cose
lo spirito del dormiente non può sapere se son vere, perché
stanno dentro la testa, et non è solito sapere se non per
li sensi esterni, sì che sognando gli par sentire le cose non
dentro la testa, ma fuori, dove è avvezzo. Onde si vede
che il senso si fa ricevendo dentro, non mandando fuori.
Spesso anchora sognando lo spirito si sogna di
haver sognato, per la memoria delli sogni preteriti che in
lui si desta, et dice, Hor questo non è sogno. Avvengono
li sogni anche dall’aere, spirito commune onde si nutriscono
et avvivano tutti gli animali, però ch'egli è sensitivo
et percipe tutte le passioni delle cose et le communica
alli spiriti coi quali è congiunto. Però antiveggono le
pioggie et le guerre molti animali, perché si fanno i principij
loro nell’aria, la quale commossa da questi viene a
movere lo spirito animale, et così come porta le parole

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