Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 497

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buono. Et perché amore è desiderio dell’animo che si
move verso la cosa amata, et la cosa è amata in quanto
è buona, et la bontà si conosce dall’apparenza, si dice
amarsi il bello et godersi il buono. Questo amore si
dice nel spirito appetito et nella mente volontà,
et propriamente gli è desiderio d'eterna conservatione.
Et il magnare si ama per la conservatione in noi, et le
femine et la fama per rimedio contra la mortalità, che
col cibo non potiamo schifare. Quando sta lontano il
bene et lo spirito crede d'acquistarlo confidato in qualche
argomento, questo piacere di bene assente che sta per capitarli
in mano si dice speranza, seminato anchora nella
mente che spera in bene vero, lo quale va argumentando
dalli beni caduchi. Quando si dubita che non si può
havere, si dice amore nato dal dolore, mentre lo spirito
conosce s'è inetto ad arrivare overo malagevolezza
dalla parte del bene. Et si dice gelosia il timore che

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