Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 532

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pituità o sonnolenza e letargo. S'è salsa e troppa caldezza
con colerico humore, fa frenesia; se con malinconico et
pituoso, fa epilesia, non tutto lo spirito opprimendo. Ma
quando tutto viene ad affatigarsi per gran periglio
si fa apoplessia, perdendosi il senso il moto et il polso et
la respiratione, benché solo i polsi restino per l’immediato
bisogno, come dissi avanti. A questi mali rimedio è l’essercitio
et la rettificazione della testa, et cibi et poti sottili,
i quali, benché faccino flussione alle parti, non nutriscono
il male come li grossi.
[AVERTIMENTO.
a. Si ritira il nervo o per disseccatione o per humectatione
d'humor grosso.]
[DISCORSO VENTESIMOPRIMO]
Delle febri.
La putredine si può fare d'ogni humore del corpo dentro
le vene et di fuori: dovunque si fa, cagiona febre putrida.

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