Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 61

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CAPITOLO III
CHE LA FELICITÀ DEL SECOLO AUREO CONSISTE IN
HAVER TUTTO IL MONDO UN SOLO PRENCIPE
SACERDOTALE SENZA SUPERIORE, ET UNA FEDE VERA
COME FU DA PRINCIPIO ET SOTTO IL MESSIA DEVE
ESSERE, CONTRA GLI OPINANTI
Poteva Dio creare in ogni provincia un huomo, e farlo re di quella
in spirituale et temporale, ma perché Dio è uno et ama l’unità ha
creato un huomo solo re, sacerdote, et padre del mondo tutto, accioché
tutti sendo d’un sangue et d’un spirito, gli huomeni del mondo
convenissero sotto un prencipato divino amorosamente, di cui fusse
una sola religione anima.Dunque non Dio, ma il diavolo introdusse
tra noi la moltitudine de’ prencipi, seminando tra noi ambitione et
ignoranza, e per conseguenza scisme, heresie, e peccati contro la
divina volontà. Però dice il savio: Propter peccata terrae multi principes
eius
.
Se il mondo fusse governato da un solo huomo, prencipe et
sacerdote, si viveria felice secolo, perché tutti i guai del mondo
nascono o dalla guerra, o dalla peste, o dalla fame, o dall’openione
contraria alla nativa religione. Questa openione diversa, che fa l’heresie
e le scisme, non può mai radicare, se non è aiutata da prencipi
contrarij, et sendo uno questo non avverria; overo dalla moltitudine
persuasa da qualche predicante novo, et questo non potria avvenire,
sendo pontefice il prencipe, che è di tanta authorità, che a nullo si
crede altri che a lui; massime quando è armato, et authorizato ab
antiquo
in religione verace, perché la paura humana et divina fanno
apparir falsi nella mente dei popoli quelli argomenti che si fanno
contro la religione armata, e verdadera. Né può esser creduto alcuno
predicante, che non è authorizato dal Sommo Pontefice, se non là
dove regna altro prencipe che fomenta forze al predicante, come fece

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