Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 384

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et increpationes in populis ad alligandos principes in compedibus et nobiles in
manicis ferreis
, come fu promesso a ministri del regno del Messia e s’è
visto nel Mondo novo, dove estinsero tanti re e nazioni, e così anche
nei confini d’Africa e d’Asia, in oriente e merigge.
Settimo, perché la Monarchia universale passò da Babilonia a
Medi, a Persi, a Greci, a Latini, poi a Galli, sotto Carlo Magno, e poi
a Spagnoli sotto Carlo V a cui fu trovato il Mondo novo. Dunque
non bisogna cercar questo regno in Francia, né in altre nazioni, donde
già ha passato all’ultimo della terra e del secolo. Ma dopo il regno di
Spagnoli s’aspetta il giudicio ecclesiae.

Ottavo, perché li Spagnoli in cento anni più Imperio acquistaro
che li Romani in 700, e tutto il mondo han circundato e sogettato.
Cosa non concessa all’altre monarchie passate, né concedenda
alle future: perché non ci è dove fondar altra futura, dopo il termino
della terra, se non nel Mondo novo, a cui non è fatta promission
tale, né ci è altro emisferio né parte di terra in cui si abbia a far
novo imperio, se non estensione, già ch’in Europa, in Africa, e in
Asia, e nella terra antartica essi signoreggiano. Solo li resta di toccar
la terra artica, la qual è deserta e poca, come è noto a gli Inglesi che
attraversaro il mondo per quella via nel mare gelato. Onde Isaia 54:
Ad dexteram et sinistram penetrabis (idest ad ortum et occasum), et semen
tuum gentes haereditabit, et civitates desertas inhabitabit
. E così han fatto i
Castigliani a sinistra, Portoghesi a destra.

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