Tommaso Campanella, Politici e cortigiani, p. 143

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POLITICI E CORTIGIANI CONTRO FILOSOFI E PROFETI
Fra tutti persecutori della republica cristiana esser nocentissimi e pessimi i
suoi figlioli, e si chiamano al riconoscimento diligente di se stessi
annebiati dalla prudenza carnale macchiavellistica, ruinosa
a loro e a tutta la republica umana
Cap. I
La città di Dio peregrinante e continuamente combattente a destra e a sinistra
tra contrari enti cielo e terra, luce e tenebra, caldo e freddo, virtù e vizio,
abbondanza e carestia, gioia e doglienza fu lagnandosi da S. Bernardo udita
così dire: «Ecce in pace amaritudo mea amarissima». Amara fu nella guerra
marziale da tiranni, che occisero i martiri armati di pazienza. Più amara nella
guerra grammaticale da gli eretici nel combattimento de dottori santi, onde
convenne con immensi travagli tanti concilii congregare e disputare in sudor
di sangue. Amarissima è nella pace mentita, ch’è guerra spiritale segreta da
proprii, ma falsi figlioli ipocriti e disleali, come oggi, perché non sa guardarsi
da quelli, mentre gli ha nelle proprie viscere, e nella pazienza abusando si
godono e de concilii si ridono, e come vermicioli domestici dentro nati rodono
lo scettro sacerdotale, a fin che non possa il S. Pastore unir li suoi possenti
prencipi contra infedeli, il che se si potesse, già sarebbero disfatti, essendo
l’uso del flagello in noi; né sforzarli ad obedire quando commanda quel ch’a il
ben commune importa, né da lupi discerner i proprii valenti cani, calunniosamente
per essi disconosciuti, a difesa del gregge riscosso col sangue di Giesù
Cristo, Senno eterno e Verbo e Ragion essenziale di Dio, da cui tutte l’umane
creature son razionali per suo participio, e per sua conseguenza appartengono
alla sua giurisdizione iure creationis et iure redemptionis, come in suo luogo io
dimostrai, e però tocca al suo Vicario pigliar la cura di tutti quei che stan
dentro, per bene guidarli, e di quei che stan fuori per ridurli dentro: «Compelle
eos intrare», e a noi dotati di ingegno tocca a porger l’istromenti alla sua
providenza.
2. Però da me men sventurato, posto per arte d’Abbadon nel buio, perché
al pastor paressi lupo, trovandomi da questa gente oppresso secondo fu rivelato
a S. Brigida del nostro tempo, quando «virtus et veritas prosternentur, sapientes

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