Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 109

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sembianza di famiglia instituita, dove tutti semo fratelli, obedimo
a magiori come a padri, et è a similitudine del corpo humano
dipinta da san Paolo, et ordinata sapientissimamente con
l’unità dello spirito e moltiplicità di membri compatienti e congaudenti,
e tutti subito ad nutum operanti singolarmente
quel che è meglio per tutti insieme senza scisma. Tal republica
lodò Platone e ’l Tilesio ad idea del corpo, e l’ha fatta ad idea
di famiglia Talete.

Alcuni scolastici innamorati d’Aristotele condannano la comunità
come cosa impossibile, et approvano la divisione tanto
ostinatamente che dicono essere heresia il negarla. Così
dice il Soto, perché s. Agustino annumera fra gl’heretici quelli
che poneano la comunità, e ’l concilio di Costanza dannò
Giovanni Us, che dicea non poter alcuno clerico posseder proprio.
Et io dico che è impossibile dove non ci è charità, e che la
charità più cresce nella comunanza che nella divisione, e di
questo parere è s. Agustino, mentre dice: «Augmentum charitatis
est amputatio propriarum cupiditatum», e certo la proprietà
e divisione sempre augmenta le cupidità proprie, e san
Clemente questa approva, e san Grisostomo et Ambrosio dicono
che queste parole «’meum et tuum’ sunt verba mendacii»,
perché ogni cosa secundum naturamè del padre Dio, e non l’ha

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