Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 11

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impostoribus, e quello fu stampato trenta anni prima che
io nascessi. Mi accusaro, che sento con Democrito, et io
havea scritto contro lui; e che non ben sento de la chiesa e
dottrina sua, et io scrissi la Monarchia del Christianesmo, e
mostrai che nullo filosofo arrivò a fingere una ottima Repubblica,
così come è in Roma dall’Apostoli instituita. Che io
son heretico, et io havea scritto il dialogo contro l’heretici
del nostro tempo e di ogni secolo per convincerli a prima
disputa, qual desidero che sia attaccato a questo libro appresso.

Lascio quanto scrissi contra il peripateticismo, che è la
zizania del vangelo.
Et hora mi han fatto ribello et heretico,
perché predicai li segni «in sole, luna et stellis», contra Aristotele
che eterna il mondo, e contra Tolomeo, che lo pone di
36 mila anni, et Alfonso 49 mila, e Copernico 25816, et Albategnio
23910 in circa, e levai la violenza del cielo, l’eccentrici
et epicicli, e mostrai li sintomi del Mondo perituro per
fuoco; e questo fu interpretato che voglio ribellare: perché

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