Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 115

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e beneficenza, che vince il Mondo con eccellenti
maniere.
Ben conobbe il Telesio quanto la beneficenza è più
divina virtù che la giustitia, ma da peripatetici non è manco
annoverata tra le virtù.
Molti si scandalizano empiamente che Christo non solo ha
dato legge austera più che la stoica in prohibir tutti vitii (la
qual è dolcissima e secondo la natura), ma di più\ dicono
haver aggiunto sopra li precetti morali li sacramenti per precetti
cerimoniali, e chi non han da far con la natura, ma
paion soverchi; e di più si tiene che chi non ha quelli, non si
poter salvare, e questo è un condannare tutto il mondo all’inferno,
e pur quelli che virtuosamente vivono, e pare cosa intolerabile,
e di Dio indegna.

Et io dico che Christo non ha dato li sacramenti come
empiastri, li quali chi non piglia non sana, ma li donò per
aiuto di poter osservar la legge naturale, comunicandoci in
quelli l’aiuto e la gratia sua, la qual non manca a chi vive
virtuosamente in ogni loco e tempo, perché la gratia non è
legata solo in questi misteri. E questa dottrina è pur secondo
la natura, né la può schernire il macchiavellista, perché già
havemo confessato che le leggi humane non prohibiscono tutti
vitii, perché la maggior parte di huomini son imperfetti, né
ponno a tanta rationalità riducersi, e che pur li rationali peccano
spesso, almen venialmente.
Dunque convenia a Christo,
sendo Dio, non solo dar la legge secondo la natura pura, sua
prima regola, come egli la feo ab initio, ma ancora dar il modo
di poterla osservare e rimedio di cancellar i peccati che si commetton

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