Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 125

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/Era utile, politicamente parlando, la circoncisione per dividerli
dall’altri popoli: ma la legge di Christo, sendo data a
tutto il mondo, non deve haver distintione e partialità, ma
sacramenti che le femine, maschi, barbari e civili possano pigliarli
in uno spirito.

Permese anche l’usura con altre nationi, segno di legge partiale
e non universale, et il divortio per ogni occasione è molto
pernitioso, et altre cose tali che non ponno durare in eterno
né convenire a tutti: ma finché il mondo diventi provetto
erano utili, ma hoggi e sempre sarian di grande impaccio. Si
vede poi nelli precetti morali esser cosa di Dio e della ragion
prima.\ Ha fatto la legge di Mosè huomini santi e profeti
miracolosi, che hoggi per tutto il mondo son celebri. Onde si
vede che fu legge divina, e nullo può impugnarla.

L’empio Macchiavello dice che, quantunque Mosè si
vantò di haver Dio per mastro, non fece però magior cose di
Ciro persiano, che soggiogò tutto l’oriente, e fu di gloria a sé
et alla sua natione immortale.
Et io dico che il Macchiavelloè ignorantissimo di ogni ragion
di stato
vera, e che di astutia servile è maestro.
E che
Ciro, oltre che fu occiso da una femina regina Tamiri con grande
scempio e rimproverio di sua crudeltà (benché Senofonte, per
fingere un buon capitano, dica altramente), non fece una
minima cosa degna di heroe in rispetto di Mosè. Perché, oltre
li miracoli e vittorie stupende contra li maggi di Egitto e

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