Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 138

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sta in quella credenza, pur che però osservino la legge di natura,
etc., e questo fu revelato a santa Brigida più volte. Ma ben
si dannano l’ingannatori in ogni legge, e forsi non si dannano
quanti si dice: ma il giudicio di Dio è occulto e mi rimetto
etc. Però deve ognun ringratiar Dio del suo bene e pregar per
quell’altri. E questa ragione mi convince, che se noi desideramo
che ogn’huomo si salvi, molto più lo desidera Dio che è
auttor loro. Dunque lasciamo la cura al padre e facciam noi il
debito.
Crea Dio l’anime, né deve lasciar di crearle, perché conosce
la dannation loro, poiché non deve egli lasciar di fare
bene, benché altri habia poi a far male, perché il bene suo
presente saria vinto dal male altrui futuro: questi son giuditii
occulti, e non spettano al politico con chi parlo.

Queste medesime difficultà si trovano in ogni lege del
Mondo, et alcuni macomettani, che dicono in ogni lege salvarsi
l’huomini, è stolta, perché dove naturalmente è nota la
falsità, non ci è salute a chi è nota, ma noi, asserendo Christo
prima ragione, in tutte ci è qualche salute per li semplici, e ’l
numero delli dannati è minore rispetto alli etc.

Questo argumento voltò il cervello ad Esdra, e li fu risposto
del peccato di Adamo come per quello tutti meritamo
dannatione, e che Dio si serbò un acino di tutta la pendice di
uva, e che più vale un monte di oro che mille di pietra, e tal
differenza ci è tra buoni e rei, e che la libertà de l’arbitrio
nostro rende scusabile Dio, e finalmente: «quis es tu qui respondeas
Deo?»

Et Origene, pio e dotto theologo, distratto da tal argomento,
disse che l’anime peccaro in cielo, e però fur legate
alli corporei carceri, e che, disfatto il mondo e poi rinovato,
Dio perdonerà a tutti diavoli e huomini. Che questo è degno

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