Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 155

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E che non è impotenza di Dio, ma ordine, che vi sian gl’angioli
e demoni, poiché, se l’argumento di Aristotele fusse vero,
non bisogneria che vi fusse il sole, perché basteria Dio ad
illuminar il Mondo, e così né anche gl’angeli che moveno le
sfere, perché Dio solo in tutte potrebbe ciò fare, né anche il
calore, e si toglierian tutte le cause.
Dunque bisogna creder
quel che tutto il Mondo sperimentò, che vi sono diavoli et
angeli a diversi uffitii da Dio destinati, e che li Saducei erraro
assai in questo, e che Dio è causa delli beni celesti e terrestri,
poiché il Mondo è uno, et uno prencipe solo admette.

Anzi, vedemo che il cielo influisce alla terra la virtù di partorir
li beni terrestri, e son colligati sotto una cura.
Se ciò non fosse, la lege nova di Christo pur saria del diavolo,
perché in terra il Dio malo solo ha possanza. Se dici che il
buono in Christo pigliò regno in terra contra lui, ti danni da
te stesso, o Manicheo, perché Christo allega molti passi de la
scrittura vecchia come divina, e dice che Mosè scrisse di lui, e
nelli profeti egli è promesso: dunque è il medesimo Dio. Di
più, quel Dio che comparse a Mosè et altri profeti è allegato
da Christo.
Grande argomento mi faceva poi il veder che Mosè non
parla de la creation de l’angeli e demoni. Onde i Saducei negano
che vi siano, e Giuliano apostata si ride di Mosè,
e lo postpone a Platone, che disse la creation loro nel Timeo.
E più che tutti mi scommosse veder che Mosè non promette
mai né paradiso né inferno, ma solo mali e beni temporali, e
così li profeti. Santo Agustino piglia in senso mistico il suo
parlare, che dicendo fiat lux si intende la natura angelica,
ma questo non queta il politico. Onde s. Geronimo che li

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