Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 169

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Anzi tra Turchi neanche litterati si trovano: che a loro è
sospetta ogni dottrina e disputa che scopre il vero.\ Li mori han, come li turchi, gente religiosa che si taglia la
carne per amor di Macon, altri si accecano, chi han visto il
suo sepolcro, e questa è cosa irrationale assai, che non serve a
Dio e noce alla Republica, e quelli santoni di Fez che passaro
per tanti gradi di scienza, e poi si stimano impeccabili, e subagitano
le donne publicamente, et ognuno li adora e lascia
fare, è manifesta ribalderia di religione più scelerata
che quella di Bacco.
Cose non dissimili fan li Bongi del Giappone. L’astenersi
dal vino, benché sia a religiosi bene, non giova alla Republica
si non a soldati, perché non portino impedimento e si contentino
d’ogni cosa. Per questo lo fe’ Macometto, e li circoncise
per dividerli dall’altra gente, e per tirar gl’hebrei con la
circuncisione, e li christiani col battesimo. Usano molte lavande
e cerimonie, che per politezza non sarian male, ma per
culto divino son superstitiose e fan l’huomo fidarsi in queste
baie, e non nella lavanda dell’anima.
Di quelli del Mondo novo si veggono cose stupende, che
teneano la confessione, e la plebe alli prencipi, e li prencipi al
Re, et il Re al sole si confessava, et il sole a Dio, e mangiavano
il pan dell’eucharestia formando un idolo di sangue e pasta, e
poi dividendo e comunicando in quello. Se questi atti fossero
stati con la conoscenza del vero Dio, e con suo instinto, e
con legge da lui instituita, non sariano irrationali: ma si vede

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