Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 202

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Domini mei», et a questo tutti li trovi conformissimi
in grado supremo, e mira pur bene. Li heresiarchi non hebero
successione autentica, né miracoli: solo san Pietro mantiene il
seggio di Christo secondo li fu promesso.

Da questo poi argumento contro Macometto, c’havendo
egli discepoli tutti discordanti et interessati e finti, è indegno
di fede, poiché neanche i suoi han con sangue provato il negotio,
se non alcuno idiota ingannato; e dice falsità diaboliche;
accetta l’evangelii, e poi nega che Christo sia morto, e
che sia stato Figlio di Dio consustantiale, e ’l testo di s. Giovanni:
«In principio erat Verbum» etc., lo volta in suo favore,
e così l’istoria di Ismaele, da cui egli descende, fa più favorita
di quello di Isac secondo Dio.

Io molto cercai la verità della divinità di Christo, massime
perché Cherinto e Photino la negano, e negan l’evangelio di
s. Giovanni; ma san Paulo mi assicurò d’ogni cosa, perché
dice alli Romani degl’hebrei: «Ex quibus secundum carnem
est Christus, qui est super omnia Deus benedictus in secula»,
et ad Coloss.: «Qui est primogenitus omnis creaturae, in
quo sunt condita omnia visibilia et invisibilia etc., et ipse est
ante omnes, et omnia in ipso constant etc., in quo
habitat plenitudo omnis divinitatis corporaliter etc., in quo
sunt omnes thesauri sapientiae et scientiae Dei absconditi etc.,
et in quo erat Deus pacificans sibi mundum», et altre assai
testimonianze evidentissime, che non si ponno dire se non di
Dio vero eterno.
Et accorda con s. Giovanni, che «erat Verbum», cioè la prima
ragione e sapientia in principio, e che era «apud Deum»,

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