Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 206

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Dunque l’antichristo è Macometto, benché ha d’uscir
un capo più diabolico di tutti gl’altri. Li segnali altrove dirò,
che bene l’esaminai.
Son venute l’heresie, ma non negano Christo e li apostoli,
né fan fede contra l’historia evangelica. La chiesa fu sempre
salda tra tanti affanni, perché Christo disse: «Portae
Inferi non praevalebunt adversus eam».
Il primato che donò
a Pietro: «pasce oves meas» e «confirma filios tuos» e «tibi
dabo claves etc.» si vede sempre verificato più.
La sua venuta quanto sia vicina mostra il cielo mutato, e la
mancanza de la charità e de la fede e dello spirito eclissato.
Dopo che disse s. Paulo: «Ecclesia est columna et firmamentum
veritatis» con maraviglia lo prova: «Profecto magnum est
pietatis sacramentum, quod manifestatum est in carne, iustificatum
est in spiritu, apparuit angelis, praedicatum est gentibus,
creditum est in mundo, assumptum est in gloria etc.» :
tutto questo è vero.
E si vede che la promessa di Abramo camina, perché gl’hebrei
son figli suoi secondo la carne, e spersi per lo mondo per
testificar uno Dio alle genti, come dice Tobia. Li turchi,
persiani, Arabi, Mori, tartari fan professione venir di Abramo
per Ismael secondo la legge di Macone, e così li tartari per
Cinghi, e tutti riveriscono Abramo. Et è vero quel che li disse
Dio, che d’Ismael sariano nati principi e regi, e «manus
eius contra omnes et omnium contra eum», e che li
beni del mondo gran parte a lui toccano, ma la promessa de la
vera benedittione celeste tocca ad Isac; e così li christiani fan
professione di venir di Abram, insertati da Christo come ogliastri
nel tronco de la oliva di David, prosapia regia.
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