Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 32

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ferma, mischia, tempera, aguaglia, scioglie, indura, e come la
misura delle vite in quelle agenti virtuti appose.
6. Veddi poscia come Dio, sendo intrinseco alle cose e non
estrinseco come il fabro, fa questi atti non con mano e forza,
ma con virtù che influisce alle cose in cui è dentro, e move
ogni cosa con più internamento e magistero e virtù, che non
move l’anima nostra il piede, et il braccio, e tutta la machina;
et ogni creatura per natura obedisce a Dio. E le forme che in
fisica son principali agenti, in metafisica poi sono istrumento
del primo senno.
Mirate bene, o miseri mortali, che ci è Dio, e negar questo
è tanto quanto dir che ’l corpo non ha anima, e che Venezia
non ha il consiglio di savii che la regge, né Roma il senato di
cardinali, né cosa sentimento possedere.
7. Poscia esclamai: O meschini, chi diede la distintione al
chaos e la dà sempre? Non vedete che ogni ente ha la potenza
de la vita, et il senso di conservarsi, e fuggir il nemico cognito
per nemico, e sequir il simile? E soprapreso unirsi, e resistere;
e tutti andar a luochi loro, et ognun la propria vita amare,
perché è buona e simile alla Idea e forma che partecipa dal
sommo bene interno a loro? E che sendo la prima causa immortale,
tutte l’imitano desiderando immortalarsi, serbar la
vita in sé o nella posterità per generatione, e come è immensa
la prima causa, essi anco volrian farsi infiniti, dilatarsi, multiplicarsi,
ampliarsi, e regnare, vincere et aggrandirsi, perché in
questo emulano la prima causa, alla cui sembianza sempre
più aspirano quanto ponno. Se senso non havessero,
insieme con la potenza et amore, che li guidi, dove il caldo
fosse posto si resteria, né contra il freddo nemico combatteria,
se non lo sente, né fuggeria, né il freddo /né li elementi

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